Credo sia interessante fare un confronto tra le due realtà: il vecchio ed il nuovo, presente e prossimo futuro.
A tal fine ho letto diversi documenti da vari siti. L’idea era quella di trovare la miglior rappresentazione grafica del pacchetto in grado di spiegare la struttura dell’header del pacchetto, appunto. Alla fine ho scelto di rifarla in excel e trasformarla in immagine da postare.
In ultimo ho creato un’immagine che mette a confronto i due header sviluppati in orizzontale.
La dimensione dell’immagine però non consente di leggere i vari segmenti in maniera chiara. Servirà solo per far capire che, di fatto, l’header ipv6 è lungo più del doppio rispetto all’header ipv4 (sempre che non abbia confuso farina con cocaina).
Senza soffermarci sui significati dei vari campi, cerchiamo di focalizzare per prima cosa quanti bit vengono riservati al campo “Address”, sia esso sorgente piuttosto che destinazione: 32 bit, quattro byte. 20 byte come dimensione minima per un pacchetto senza payload.
Qui risiede la parte nodale ovvero la limitazione che ha spinto verso il nostro caro (???) ipv6. Andiamo a confrontarlo con l’header dell’ipv6 poco più in basso.
Nel nuovo header di ipv6, tanto per iniziare, non abbiamo diversi campi presenti in quello dell’ipv4 ma, la cosa più evidente è la dimensione dei campi “Source Address” e “Destination Address”.Per questi due campi sono stati riservati ben 128 bit, ovvero 16 byte. Una quantità di spazio enorme visto che è in grado di contenere persino tutti i vecchi indirizzamenti ipv4 (appositamente concepito proprio per compatibilità col vecchio standard).
La rappresentazione del “mare” di indirizzi ipv4 paragonato con quello degli indirizzi ipv6 è improponibile mentre un paragone tra header è meno faticoso.
Di seguito vediamo in verde l’header di un pacchetto ipv4 mentre in celeste ho rappresentato quello di un pacchetto ipv6
Bene, visto che non ho la pretesa (né le capacità per farlo), di scrivere un trattato sul networking direi che adesso, per continuare un approccio leggero all’argomento, mi fermo qui.
Successivamente vorrei entrare nello specifico dei campi dell’header, tanto per dare un’anticipazione.
Ci tengo a precisare, nel bene e nel male che il materiale di questo post, sia testuale che grafico, è frutto del sottoscritto ergo, se trovate (com’è probabile che ce ne siano), errori o imprecisioni vi prego caldamente di segnalarmelo. Lungi da me imparare una cosa per un’altra. Figuriamoci se desidero divulgare una corbelleria.
Certo della Vostra comprensione e collaborazione colgo l’occasione per porvi,
Distinti saluti.
Davide.