Piccolo mini/resoconto della mia avventura passata ieri alla mostra organizzata dall’Editoria Minore in occasione della fiera “Più libri, più liberi” che ha preso luogo al palazzo dei congressi a Roma.
Con me, il mio compagno di merende elettronice, Antonio Carlucci: forse l’unico col quale sarei andato ad un evento simile.
Abbiamo passato in rassegna una “corposa” quantità di eBook.
La situazione, tutto sommato è piuttosto triste: nessun titolo italiano, escludendo tutti quelli che sono formati “non-eBook”. In pratica il formato dell’eBook, concordato come standard a livello internazoinale è l’ePub. Questo formato ha diversi vantaggi legati soprattutto all’impaginazione veloce ed ottimizzata su ogni device.
Di contro, i PDF si adattano ma si perde gran parte del valore dato da una impaginazione ottimizzata per il device che sta visualizzando il libro.
Altra cosa, lentezza, enorme lentezza. Il passaggio da una pagina all’altra è pari a quello che si impiega per girare una pagina di un libro vero.
Altro limite: no light, no book. In pratica gli schermi non sono retroilluminati per mille motivi…e al buio non si possono leggere.
Improponibile l’idea di un device in grado di prendere appunti dignitosamente, anche non volendo far passare il testo scritto su un OCR. Costi imbarazzanti per trovarsi a scrivere benino solo se si fa parte della lega nerd, tra i primi della classifica.
Nel giro di eBook abbiamo snobbato l’iPhone non ritenendolo un eBook per definizione. Di fatto era quello che, ergonomia a parte, aveva maggiori/migliori performance in assoluto, colori compresi. Ah, già, come detto in passato su questi schermi, il colore per gli eBook non è cosa possibile almeno per ora. Forse solo il Fujitsu ma parliamo sempre del 2010, 2011 con costi che si aggirano attorno ai 1000 dollari.
Bizzarro che sia possibile caricare su un eBook fino a 40.000 titoli. Avrei preferito meno spazio e più usabilità ma, tant’è!
Lo stesso Kindle (presente nella versione internazionale, il Kindle 2), presenta una buona fruibilità dei titoli ma una “interattività” pressocché nulla. Si possono inserire delle note nei vari testi ma…la tastiera è piuttosto infelice e, comunque, non stiamo parlando di qualcosa di pratico.
In conclusione il mio consiglio è quello di attendere ancora….magari fino all’uscita del primo prodotto di Apple. Probabilmente non sarà IL migliore in assoluto ma sarà il migliore tra i vari possibili device.
Peccato perché l’idea di poter risparmiare sulla produzione della carta mi allettava. Diciamo che risparmierò l’uso di carta non trasferendo banconote da me a loro.
Al prossimo anno…sperando di vedere meno carta e più apparati…sempre fin quando non si porrà il problema “Dove li smaltiamo tutti questi apparati elettronici che inquinano?”