Nulla di trascendentale, direte voi. Molte persone che conosco hanno arsenali fotografici di tutto rispetto.
Recentemente, però, mi è capitato di vedere su NETFLIX “Kodakchrome”: la storia di un famoso fotografo, malato terminale (di fantasia), intenzionato a far sviluppare 4 rullini conservati per anni, presso ll’ultimo negozio in Kansas che ancora sviluppava le diapositive su Kodakchrome, prima che chiuda definitivamente.
Un viaggio surreale di centinaia di miglia condotto tra casa sua ed il negozio in Kansas condiviso tra la sua infermiera, il figlio reclutato a forza dopo aver perso ogni contatto con lui per anni ed una meravigliosa Saab 900 Cabrio.
Durante il film c’è stata una frase di Ben (il fotografo protagonista) che mi ha colpito e, più o meno dice:
“Abbiamo più scatti oggi in digitale che tutti quelli fatti in passato su pellicola; alla fine, sono solo byte sparsi nei nostri hard disk. Polvere digitale.”
Dannatamente vero! Posseggo hard disk in casa, custoditi come il tesoro della zecca. Negli album, invece….poche foto anzi, a dire il vero pochi album.
Insomma, chiarito che parleremo di fotografia dei giorni nostri, vado a spiegare (o almeno ci provo), il motivo delle mie scelte e di questo stesso articolo.
Cominciamo con le motivazioni di questo “excursus fotografico”.
L’antefatto
Sostanzialmente, una sera di fine inverno incontro un amico, grande appassionato di fotografia.
Gli chiedo “allora? Come va? Stai fotografando?”…lui sorride e mi risponde, candidamente “…finalmente si: sono tornato a fotografare. Ho venduto tutto il corredo reflex (materiale NIKON n.d.r.), ed ho comprato questa mirrorless con qualche ottica. Stop.”
Mi mostra questa camera (credo si tratti di una Fuji XPro-2), e me la fa provare dentro casa.
Pochi gesti come mettere l’occhio nel mirino (stile telemetro), che all’improvviso si arricchisce di informazioni in overlay con un display digitale che definirei “pass through”. Leggera, mirino “arioso”, forma squadrata dal look un po’ vintage.
Qualcosa s’era incrinato anche dentro di me. Ma non rotto come quando cade qualcosa e si rompe o come quando battete la macchina contro un’altra e rompete i fari. Qualcosa si era rotta come…come il mantello che protegge il seme e che si apre per far uscire il germoglio.
Per il mio cervello sempre in pena c’è voluto poco per partorire tre parole:
- Ebay
- Telemetro
- Usata
Dopo pochi minuti ero su eBay alla ricerca di una macchina fotografica a pellicola, a telemetro.
Per me, cominciava un nuovo capitolo nel mondo della fotografia.
In quegli stessi giorni, mia suocera mi chiede notizie sulla poderosa Zenit TTL, regalata al sottoscritto dal marito.
Che dire? Ricordavo solo che fosse in cantina, messa in un posto che, ad oggi, avrei definito in ogni modo tranne che “opportuno”. Lo stesso giorno scendo e recupero la fotocamera e le ottiche.
Tutte le custodie erano coperte di muffa e anche l’odore faceva pensare al peggio.
Non mi arrendo e recupero tutto per bene. Approfitto della richiesta di mia suocera (un rullino da 24 pose dato che lei ancora fotografa a pellicola) e dopo pochi secondi acquisto su Amazon due rullini a quello che ritenevo un buon prezzo.
Da li, il mio zaino fotografico si stringe per far posto alla poderosa Zenith TTL dotata di stemma celebrativo dei giochi olimpici e tre ottiche da 50, 37 e 80. A doverne fare un po’ le spese è l’ultima arrivata (a questo punto, la penultima), ovvero una Canon EOS 5D, Mark II, corredata in maniera stratosferica.
Bene, partito da una chiacchiera su una mirrorless digitale, passo per una reflex a pellicola e mi adagio su una reflex digitale, full frame…potevo fermarmi? Ovviamente no.
In testa avevo le macchine fotografiche a telemetro.
Compatte, fascinose, squadrate e forse anche un po’ di moda.
Ma…io non volevo una mirrorless digitale. Non sarei mai riuscito a tradire la 5D, voluta da sempre, per un capriccio. O comunque….serviva qualcosa di particolare.
Ed è così che inizia la mia ricerca per una macchina fotografica, 35mm con ottiche intercambiabili, con meno elettronica possibile e, si, assolutamente a telemetro.
In passato avevo letto di quanto fosse da “uomini duri” riuscire a fotografare per bene con un mirino a telemetro e dovevo provarci anche io.
Di nuovo, tre parole, e saltiamo indietro a quel primissimo giorno di “learning on the blog”.
Partivo dalla Leica, costosissima, qualunque modello, qualunque stato, anche rotta.
Passo alla Voightlander….se…
Alla fine scopro che negli anni passati, le russe o sovietiche (parlando di macchine), avevano la fama di essere ottime macchine, copie delle più blasonate tedesche o giapponesi.
Non potevo uscire sconfitto dall’acquisto, anche questa volta.
Per farla breve, arrivo ad una shortlist di due marche/modelli:
Zorki 4K
I motivi? Prevalentemente di estetica. La Fed 3, ad esempio, non mi piace mentre la FED 2 ha un look molto più accattivante e si confonde davvero con una Leica, almeno esteticamente. La Zorki 4k ha l’avanzamento di pellicola veloce con la virgola in alto a destra e somiglia parecchio ad una Leica, anche lei.
Alla fine, opto per una Fed 2, numerata oltre al milionesimo pezzo prodotto.
Da eBay, compro una unità ad un buon prezzo…peccato che abbia atteso da prima di Natale a dopo Pasqua. E’ anche vero che non si partorisce in una settimana. La scelta di comprarla dall’Ukraina si è rivelata fatale, relativamente alla gestione della spedizione da Poste che l’ha presa in carico.
Chiuso il casting, siamo pronti per girare.
Avrei ancora molto altro da aggiungere ma lo riservo per le conclusioni.
Nei prossimi giorni esporrò, nell’ordine
- Canon EOS 5D
- Zenit TTL
- Fed 2
Il contenuto di questa mia lavorazione sarà, grosso modo, il seguente:
1)premessa
2,3,4) le macchine fotografiche che ho
5) conclusioni
Tecnicamente, cercherò di non addentrarmi in un campo minato. Il web è pieno di profondi conoscitori della tecnica e tecnologia fotografica. Uno in più non serve davvero.
Sappiate che la EOS monta ottiche Canon con attacco EF, la Zenit usa ottiche con attacco a vite M42 mentre la FED, usa sempre ottiche con attacco a vite ma con passo M39.
Con opportuni adattatori si potrebbero rendere interscambiabili le ottiche, quasi tra tutte e tre ma, ogni volta si incontrerebbero attività di adattamento e compromessi da accettare. Non è il mio caso.
Fortunatamente il web è pieno di usati in vendita per tutte le tasche o quasi. Una di queste meravigliose unità finirà nelle mie mani, direttamente dall’Ucraina, per una cifra tutto sommato, risibile.
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